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25/09/19

ECONOMIA CIRCOLARE: AL CONVEGNO AIRP DI ROMA SI E' DISCUSSO DI SFIDE E NUOVE PROSPETTIVE

Introdurre un credito di imposta sulla spesa relativa all’acquisto di pneumatici ricostruiti: la richiesta di questa misura di fiscalità ambientale (utile a supportare la crescita della filiera della ricostruzione di pneumatici) è emersa nel corso del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare” organizzato da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), convegno che si è svolto il 25 settembre a Roma al MoMec (Montecitorio Meeting Centre) e a cui hanno partecipato esponenti delle Istituzioni ed esperti delle politiche ambientali e del settore dell’economia circolare.

Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Leitner, è stato aperto dai saluti del Sottosegretario agli Affari Europei Laura Agea. “Mai come oggi – ha sottolineato – le sfide sui temi che riguardano l’economia circolare sono aperte e presenti nel dibattito europeo ed in seno alle istituzioni europee. Nel mio ruolo continuerò a creare ponti e legami tra l’Europa e l’Italia affinché si possano garantire i migliori risultati per la salvaguardia di un bene il cui valore non è quantificabile: l’ambiente”.

La Sen. Patty L’Abbate (Capogruppo M5S in 13° Commissione Ambiente) ha evidenziato che nel programma di governo è incluso il “Green New Deal”. “Occorre adottare misure che premino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese e promuovano lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere più efficace la transizione ecologica e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare”.

Anche il Sen. Andrea Ferrazzi (Capogruppo PD in 13° Commissione Ambiente) ha parlato dell’importanza di questa sfida rimarcando come il governo abbia messo al centro del proprio programma il tema dell’economia circolare. “Siamo interessati a recepire pienamente il nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e per l’economia circolare. Bisogna prendere atto di questa nuova direttiva che definisce criteri stringenti che stabiliscono a livello europeo gli elementi necessari e sufficienti per far sì che un rifiuto possa diventare una risorsa”.

Successivamente è intervenuto Franco D’Amore (Vicepresidente e Direttore Area Energia I-Com – Istituto per la Competitività), che ha sottolineato come il settore della ricostruzione di pneumatici rappresenti un mercato di nicchia estremamente interessante, perché è un classico esempio di come si può ripensare un prodotto in maniera intelligente e innovativa. “Il settore dei pneumatici ricostruiti in Italia – ha affermato – ha un know-how innovativo che va sempre più incentivato”.

Secondo l’On. Tommaso Foti (Componente FdI in VIII Commissione Ambiente) è particolarmente importante “cercare di far rispettare le norme che ci sono per poi migliorarle e portarle a sistema. Occorre che l’Europa, oltre a fare le direttive, faccia rispettare tali direttive ai Paesi membri”.

Paolo Passerini (Unità Gestione Strumenti di Difesa Commerciale Ministero dello Sviluppo Economico) ha illustrato l’attività svolta nel 2018 insieme ad Airp per l’adozione di dazi antidumping sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri provenienti dalla Cina. “Occorre muoversi – ha sottolineato – all’interno di un quadro normativo che combatta la concorrenza sleale sul mercato. I dazi sono una misura importante per tutelare la storia commerciale dell’Unione Europea”.

Nel suo intervento Marco Do (Direttore Comunicazione Italia Michelin) ha rimarcato poi che “occorre che il sistema industriale faccia la sua parte, ma anche che il legislatore introduca norme che consentano al sistema industriale di essere virtuoso, oltre a lavorare per una diffusione ancora maggiore di abitudini di consumo responsabili”.

La professoressa Silvia Serranti (Docente ordinario di Ingegneria delle Materie Prime presso la Sapienza Università di Roma) ha quindi fatto il punto sulla situazione attuale per ciò che riguarda l’estrazione mondiale di materie prime. “L’economia circolare – ha sottolineato la professoressa – è legata anche alla possibilità di trovare soluzioni alternative al reperimento delle materie prime che sono a rischio di approvvigionamento. A questo proposito il riciclo dei materiali è particolarmente importante perché consente di ridurre la necessità di estrarre materie prime in maniera tradizionale”.

È però necessario mettere in evidenza che già oggi nelle amministrazioni pubbliche sono presenti esempi virtuosi di economia circolare e di politiche di mobilità che vanno incontro alla necessità di ridurre l’impatto ambientale. A questo proposito Irene Priolo (Assessore Politiche per la Mobilità del Comune di Bologna – Coordinamento Assessori Mobilità sostenibile di ANCI) ha sottolineato che c’è l’effettiva possibilità di mettere in campo modelli vincenti. “Bologna, Milano, Torino e altre città, ad esempio, stanno conducendo battaglie difficilissime contro gli ossidi di azoto (Nox). Allo sforzo sostenuto nel settore della mobilità bisogna però affiancare un lavoro importante in tutti i segmenti del modello economico che può consentire di dare vita ad un nuovo piano industriale per questo Paese”. 

Lo studio realizzato da'Airp in collaborazione con l'Istituto per la Competitività è disponibile al seguente link:

25/09/19

AIRP, SERVONO MISURE PER ACCELERARE LA SVOLTA VERSO L'ECONOMIA CIRCOLARE

Creare strumenti idonei ed efficaci per accelerare la transizione verso il modello dell’economia circolare, attraverso il recepimento delle direttive europee e l’adozione di misure volte a favorire tutte quelle pratiche virtuose che permettono di ottenere importanti benefici ambientali, come ad esempio l’attività di ricostruzione di pneumatici. È questo il messaggio che Stefano Carloni, presidente di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), ha lanciato in apertura del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e prospettive per l’economia circolare” in corso questa mattina a Roma presso il MoMec Montecitorio Meeting Cent, convegno promosso da Airp.

Il presidente Carloni ha sottolineato come l’economia circolare sia ormai da tempo al centro dell’agenda europea ed è sempre più presente anche all’interno del dibattito pubblico per il suo carattere strategico nel campo dell’economia, della sostenibilità ambientale e della gestione dei rifiuti. “Un impulso significativo allo sviluppo dell’economia circolare – ha commentato Carloni – è senz’altro stato dato dal cosiddetto pacchetto Economia Circolare (ovvero le quattro direttive europee approvate nel maggio del 2018 dal Consiglio Europeo) che prevede per i paesi dell’Unione ambiziosi obiettivi di riciclaggio e di riduzione dei rifiuti, nell’ottica di promuovere una più generale transizione verso l’economia circolare. Il nostro Paese però, ad oggi, non ha ancora recepito tali direttive. La scadenza per il recepimento è a luglio del 2020 e auspichiamo pertanto che, a di fronte di questo obbligo, il decisore pubblico arrivi a creare strumenti efficaci per supportare un nuovo modello industriale”.

Carloni ha inoltre rimarcato come un importante e ulteriore impulso al tema dell’economia circolare sia arrivato recentemente dalla nuova Presidente eletta della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso di apertura della seduta plenaria del Parlamento europeo del 16 luglio scorso. Carloni ha citato alcuni passaggi del discorso della Presidente von der Leyen, come ad esempio “la necessità per l’Europa negli Orientamenti 2019-2024 di attuare un processo di transizione equa e controllata verso un’economia a impatto zero, che passi prima di tutto dall’adozione di una nuova strategia industriale che porti l’Europa a essere leader mondiale nell’economia circolare e nelle tecnologie pulite, anche attraverso la decarbonizzazione dei settori industriali ad alta intensità energetica”.

Nel suo intervento Carloni ha messo in evidenza come uno dei settori che da sempre rappresenta un perfetto esempio di economia circolare sia quello dei pneumatici ricostruiti, in quanto il pneumatico di qualità nasce per essere ricostruito e quindi per essere utilizzato anche più volte, grazie al riutilizzo delle strutture portanti del pneumatico ancora integre alla fine del ciclo di vita. “La pratica della ricostruzione di pneumatici – ha sottolineato Carloni – è fondamentale per risparmiare materie prime, petrolio ed energia rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo e consente di ridurre la produzione di PFU (pneumatici fuori uso), rallentando in modo considerevole il flusso di smaltimento dei pneumatici. Per questi motivi si tratta di un modello altamente strategico nel quadro dei sistemi produttivi odierni e soprattutto del futuro”.

07/05/18

L'UE ISTITUISCE DAZI PROVVISORI SUI PNEUMATICI IMPORTATI DALLA CINA

La Commissione Europea ha istituito dei dazi provvisori sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri provenienti dalla Cina. A stabilirlo è il Regolamento (UE) 2018/683 della Commissione del 4 maggio 2018, pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Il dazio stabilito si applica per un periodo di sei mesi e varia, in base ai differenti marchi, da un minimo di 52,85 euro a un massimo di 82,17 euro per pneumatico. A novembre la Commissione europea si esprimerà invece in merito all’applicazione dei dazi definitivi. 

Stefano Carloni, presidente Airp, commenta così il provvedimento: “La pubblicazione di questo regolamento ha una portata storica per noi ricostruttori, che da molto tempo denunciamo la concorrenza sleale dei prodotti venduti sottocosto. Per un verso vediamo finalmente applicati dazi compensativi per ristabilire una parità di condizioni sul mercato. D’altra parte è importante anche sottolineare che l’accurata indagine condotta dalla Commissione dimostra in modo inequivocabile il grave danno che l’industria europea ha subito a causa del regime di dumping che si è protratto per lunghi anni.”

Il provvedimento sui dazi provvisori è infatti il risultato di un’inchiesta approfondita, avviata dalla Commissione Europea l’11 agosto 2017, che ha riportato elementi di prova sufficienti dell’esistenza di pratiche di dumping (pratica di commercio sleale che consiste nel vendere un prodotto in un altro Paese ad un prezzo molto più basso rispetto a quello praticato sul mercato di origine) sulle importazioni di pneumatici dalla Cina. In particolare, si legge tra le motivazioni del provvedimento, “è emerso un margine di sottoquotazione medio ponderato compreso tra il 21% e il 31% dovuto alle importazioni del prodotto in esame dal paese interessato nel mercato dell'Unione.”

Tale situazione, a sua volta, ha influito in modo diretto e significativo sul calo delle quote di mercato e di redditività detenute dai produttori e dai ricostruttori di pneumatici all’interno dell’Unione.

Gli effetti delle misure antidumping sui produttori dell’Unione sarebbero positivi”, afferma il regolamento. “La reintroduzione di un’equa concorrenza e di condizioni di parità, in assenza di importazioni oggetto di dumping, andrebbe a vantaggio di un sano sviluppo dell’intero mercato del pneumatico dell’Unione”.

“I prodotti oggetto delle misure non solo hanno messo fuori mercato i pneumatici ricostruiti, ma nella maggior parte dei casi non sono neanche ricostruibili, con grave danno anche per l’ambiente”, conclude Stefano Carloni. “Auspichiamo quindi che i dazi vengano confermati in via definitiva, anche in considerazione delle indicazioni contenute nelle recenti direttive europee sull’economia circolare: un modello di sviluppo ormai ineludibile per tutti gli Stati, e che da oltre sessant’anni trova un perfetto esempio proprio nella ricostruzione dei pneumatici.”

22/06/16

LIBRO BIANCO SULLA RICOSTRUZIONE DI PNEUMATICI - EDIZIONE 2016

Mercoledì 22 giugno 2016 a Roma presso l'Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio 131 si è tenuta la presentazione del Terzo Libro Bianco sui pneumatici ricostruiti.

Di seguito un abstract del contenuto.


 

 

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