
Il Bilancio economico – ecologico - energetico
Un pneumatico ricostruito permette di avere prestazioni pressoché analoghe a quelle di un nuovo ad un prezzo che mediamente è inferiore almeno del 40%. Il tutto genera un vantaggio per il consumatore che beneficia di un risparmio immediato ma anche diluito nel tempo, dal momento che una buona carcassa può essere ricostruita anche più di una volta, generando così un0importante riduzione del costo per chilometro del pneumatico. Un’azienda di trasporto può arrivare a percorrere oltre 500.000 km con lo stesso pneumatico ricoperto più volte.
Ai risparmi per gli utilizzatori si aggiungono anche quelli che riguardano l'intero Paese. La ricostruzione salva circa il 77% dei materiali originari del pneumatico. L'Italia, infatti, secondo gli studi effettuati da AIRP, risparmia di media ogni 100.000 pneumatici ricostruiti: 29 milioni di litri di petrolio, 5.000 tonnellate di altre materie prime strategiche come gomma naturale e sintetica, nero fumo, fibre tessili, acciaio e rame, l’emissione di 2.700 tonnellate di CO2 e lo smaltimento di 6.500 tonnellate di pneumatici fuori uso (PFU).
Ogni anno nell'Unione Europea la sostituzione dei pneumatici degli autoveicoli genera in media oltre 300 milioni di gomme da smaltire a cui se ne aggiungono diversi milioni derivanti dai veicoli a fine vita. Il problema del loro impatto sull'ambiente è molto serio: occorrono circa 100 anni perché un pneumatico immesso nell’ambiente si deteriori completamente. Il pneumatico ricostruito riduce la produzione di rifiuti.
La ricostruzione del pneumatico rappresenta un perfetto esempio di economia circolare, che permette di risparmiare, rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo: